Domenica 30 ottobre 2016 – Escursione sulla Creta dai Rusei (m. 1923) – Val Aupa
C.A.I. Sezione di Gemona del Friuli
Sottosezioni di Buja e Osoppo
Domenica 30 ottobre 2016
Creta dai Rusei (m. 1923) – Val Aupa.
Difficoltà: EE (Escursionismo per Esperti)
Iscrizioni: entro giovedì 27 ottobre via email (indicare n. cellulare) o presso la sede CAI a GemonaPartenza: ore 7:00 da Piazzale Comelli (stazione FS) – Gemona del Friuli
Presentazione gita: giovedì 27 ottobre 2016 ore 20:30 presso la sede CAI Gemona
Rientro previsto: circa ore 19:00
Dislivelli: salita circa 1300 m; discesa circa 1300 m
Tempi: circa 7 h 30’ + soste
Info: tel. 342 9576882 e-mail: escursionismo@caigemona.it
Mezzo trasporto: mezzi propri
Cartografia: Tabacco n. 018 Alpi Carniche Orientali e Canal del Ferro – scala: 1:25.000
Quota partecipazione: Assicurazione NON soci + contributo carburante
Equipaggiamento: Abbigliamento da escursionismo consono alla quota e alla stagione, pranzo al sacco.
Descrizione del percorso: giunti a Dordolla (612 m) e lasciate le auto in piazza, si attraversano i vicoli dell’abitato tenendosi sulla sinistra fino a raggiungere i prati per proseguire lungo una mulattiera (sent. CAI 422), tenersi sulla sinistra ad un bivio, mentre il sentiero di destra verrà utilizzato per il ritorno.
Continuando sulla mulattiera, che attraversa in piano un bosco di pino nero, si raggiunge la “Buse dai Cuvins”, per poi attraversare il fianco della valle e guadagnando quota 943 m sopra l’abitato di Galizis. Ora la mulattiera si alza con una serie di tornanti in un bosco di faggi, intercalati nella parte finale da abeti bianchi, fino a farci sbucare nella boscaglia di pini mughi e larici, dove la vista può spaziare verso la Creta Grauzaria e il Monte Sernio.
Si prosegue verso sud traversando alcuni pascoli, dove si inizia a notare fortificazioni della seconda linea realizzate durante la Grande Guerra, entrando poi nell’alto bacino del Rio Valdove, dove appaiono evidenti i segni di passati incendi.
Dopo una breve discesa e un tratto pianeggiante, la salita riprende rasentando la cima del Monte Forchiadice (1600 m), giungendo ai ruderi di altre fortificazioni militari in corrispondenza dell’incrocio a quota 1575 m. Si prosegue in salita nel bosco di faggi che ben presto lascia posto ai mughi arrivando dopo un ultimo traverso al Cjasut dal Sior (1732 m). Il Cjasut dal Sior è un piccolo ma confortevole ricovero in muratura, ricavato da una vecchia postazione di guerra, sempre aperto e lasciato alla custodia dei fruitori. Da lì, si prosegue verso est in leggera discesa nella boscaglia di faggi e dopo un paio di tornanti e un traverso si giunge presso i ruderi di casera Forchiadice (1575 m), per poi risalire lievemente fino forcella Forcadice (1609 m), dove si incrocia l’Alta Via CAI Moggio, e si prende a destra lungo il sent. CAI 425. Proseguiamo sul versate sud e saliamo con ampie e regolari svolte tra detriti e macchie di pino mugo il fianco delle Crete dei Russei, dopo un lungo obliquo verso est la mulattiera ci porta alla cresta di spartiacque tra la val Alba e il vallone di Gleriis, da dove, piegando a sinistra seguendo i segni sulle rocce guadagniamo la cima della Creta dei Rusei (1923 m).
Per tornare a Dordolla, scendiamo nuovamente al Cjasut dal Sjor ed imbocchiamo un sentiero che scende decisamente verso sud e che segue la marcata cresta del Monte Vualt. La traccia si mantiene sul lato ovest della cresta, i cui prati sottostanti sono denominati Palis d’Arint, aperta tra pini mughi e rari larici. In prossimità della cima del monte Vualt (1752 m), si passa sul lato est e si scende lungo un pendio dirupato, per proseguire in seguito a mezza costa superando un bosco di faggi. Ora il sentiero corre su suggestive e panoramiche cenge prima di scendere nel bosco e raggiungere forcella Vualt. Da qui, si prosegue a destra in discesa sempre lungo il sent. CAI 425 per raggiungere Dordolla.
Coordinatori: Andrea Di Toma, Alessandra Contessi.
I Referenti dell’escursione si riservano, a loro discrezione ed in ogni momento, di apportare variazioni al programma qualora le condizioni meteorologiche o della montagna lo richiedessero e
di escludere dalla partecipazione all’escursione chiunque non sia ritenuto idoneo per precarie capacità o equipaggiamento inadeguato.
Si richiede puntualità e diligenza nel seguire le indicazioni dei coordinatori, rimanendo uniti in gruppo.
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