Domenica 9 aprile 2017 – RIO VEDRONZA – Escursione a carattere geologico e naturalistico

Pubblicato da Fabio Paschini il

SAF Escursionismo – C.A.I. Sezione di Udine

Domenica 9 aprile 2017 – RIO VEDRONZA Escursione a carattere geologico e naturalistico
ISCRIZIONI: Entro il 07/04/2017 presso la Sede
PRESENTAZIONE GITA: Giovedì 6 aprile 2017 ore 21.00
DIFFICOLTA’: EE (Escursionisti Esperti)
DISLIVELLO: m 400
DURATA ESCURSIONE: ore 5.00
TRASPORTO: mezzi propri
PARTENZA: ore 08.00 da Udine – NUOVO TERMINAL BUS in Via della Faula – angolo Via Cadore fronte McDonald’s
RIENTRO: ore 15.30 circa
QUOTA di PARTECIPAZIONE: Spese di viaggio, da concordare con chi del gruppo mette a disposizione l’auto. I non soci devono attivare l’assicurazione obbligatoria (€. 8,00 o €. 14,00 a scelta dei massimali).
CAPOGITA: Renzo Paganello, Mirco Venir e Livio De Marchi della Commissione Escursionismo Tel. +39 366 1858439
EQUIPAGGIAMENTO: Abbigliamento normale da media montagna: scarponi da trekking, utili i bastoncini per effettuare i guadi, portare al seguito un ricambio di calzettoni in caso di bagno, giacca vento, cuffia, guanti, pantaloni lunghi e camicia/maglia con le maniche lunghe.
NOTE: Escursione impegnativa, per escursionisti esperti, non a causa di difficoltà tecniche, ma per la necessità di guadare più volte il corso d’acqua su sassi scivolosi, cercare tracce di passaggio lungo le rive e salire e scendere per massi e scarpate. Nella parte alta non c’è un sentiero vero e proprio.

Escursione a carattere geologico e naturalistico risalendo il Rio Vedronza (affluente di destra del torrente Torre).
È un’uscita impegnativa, per escursionisti esperti, non a causa di difficoltà tecniche, ma per la necessità di guadare più volte il corso d’acqua su sassi scivolosi, cercare tracce di passaggio lungo le rive e salire e scendere per massi e scarpate. Nella parte alta non c’è un sentiero vero e proprio.
All’inizio è molto piacevole: lasciate le auto dopo il secondo guado (m 350), si costeggia il corso d’acqua con il fondo che sembra lastricato, poi si risale il torrente fino ai ruderi di un mulino, si attraversa un ponte “romano”, si costeggiano bellissime pozze d’acqua, rapide e cascatelle, una sorgente dentro una grande nicchia sottoroccia e uno zampillo d’acqua da uno specchio di faglia, poi comincia il “bello”: il sentiero non c’è più, si seguono labili tracce di cacciatori e di animali selvatici, si attraversa ripetutamente il torrente, quando questo sparisce – assorbito dai massi – si sale a vista di sasso in sasso, poi si ritrova l’acqua, la valletta si trasforma in forra, fino ad arrivare sotto il Chiampon.
Siamo praticamente sulla faglia denominata “Lineamento Barcis- Staro Selo”, quella responsabile del terremoto del maggio del ’76. L’importanza dal punto di vita geologico è indubbia, ma il fascino sta soprattutto nella sensazione di essere in un territorio assolutamente “selvaggio”. Si sa che di selvaggio nelle Alpi c’è rimasto poco o nulla, ma la scarsissima frequentazione del luogo, la sua naturalità, l’inizio delle fioriture primaverili, possono ampiamente compensare una faticata.
A questo punto la progressione diventerebbe alpinistica, quindi si esce dalla forra risalendo un ripidissimo pendio di erbe secche e arbusti (circa 50 m di quota,) fino a raggiungere il sentiero 730 (m 750 ca) che ci porterà a Pers. Dal borgo abbandonato prenderemo il sentiero che ci riporta al Rio Vedronza, in prossimità del ponte “romano”.
In caso di acqua alta si eviterà la valle più interna, si salirà a Pers, poi giù a Cesaris, Pradielis, Vedronza. Con pioggerella si ripiegherà sul sentiero Simaz (Musi) – Pian dei Ciclamini.

SOCCORSO: tel. 118

Vedronza programma dell’escursione in PDF

 


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